TUO FIGLIO E’ TIMIDO?

di Lucia Attolico
Mio figlio è timido, mia figlia è timida, non ha molti amici, si chiude in casa, ha paura di sbagliare a parlare e a comportarsi…
Gli dici di aprirsi di più, di provare a inserirsi nei gruppi, dai i tuoi consigli ma sembra tutto inutile.
Ti senti rispondere che gli altri lo escludono o la escludono. Ricordi quando tu alla sua età vivevi le stesse situazioni e ti senti in colpa perché pensi che abbia ereditato da te il carattere chiuso o schivo.
Nella timidezza c’è molta paura del giudizio degli altri e nella paura del giudizio degli altri c’è il giudizio negativo per se stessi. La persona timida si sente quasi perennemente “sbagliata” e può arrivare a proiettare sugli altri questa etichetta: sono loro ad essere “sbagliati”, a comportarsi male, ad allontanare attraverso il rifiuto.
La persona timida tende a criticare l’operato degli altri e descrive agli altri un modo di agire diverso, il suo, sicuramente migliore senza, però, metterlo in pratica.
La persona timida, molto spesso, non si piace né fuori né dentro: pensa di possedere un aspetto poco gradevole e di avere idee poco interessanti o di non averne affatto.
D’altro canto è pronta ad accusare il mondo dei mille errori che lo riguardano: gli insegnanti, i compagni; l’insegnante elargisce voti più generosi ai compagni e disdegna le sue prestazioni; i compagni regalano amicizia, sorrisi e confidenze ad altri e non a lui o a lei; tu preferisci sua sorella o suo fratello, ami maggiormente loro, ti occupi “soltanto” di loro e ti dimentichi di lui o di lei.
La persona timida non ha molti amici. Preferisce stare in casa e se esce è prevalentemente da sola. In genere fa amicizia con persone simili a lei e non ha più di uno o due amicizie.
Può risultare antipatica quando assume un atteggiamento del tipo “So tutto io!” e usa il suo sapere e la sua intelligenza per “sconfiggere” gli altri in una guerra mai dichiarata ma sempre in atto.
Le cose da fare con un figlio o una figlia adolescente in questa situazione sono:
- rassicurarli sull’affetto che provi per loro non soltanto attraverso le parole ma con i fatti;
- evitare di condividere le loro ansie o di dare loro ragione quando è palese il loro errore di giudizio;
- sdrammatizzare le situazioni di tensione che creano in casa, senza prenderli in giro.
Se poi pensi che tuo figlio abbia bisogno di aiuto, rivolgiti a psicologi esperti nell’età evolutiva e nella relazione familiare.

Psicologa, psicoterapeuta, specializzata in problematiche familiari nel rapporto tra genitori e figli.