L’uomo che piantava gli alberi

Voglio raccontarvi di un libro che non ha nulla a che fare con la mia professione. È un libro scoperto per caso quando mi è stato regalato da amici di famiglia e di cui mi sono innamorata subito. Il libro si intitola “l’uomo che piantava gli alberi” di Jean Giono: è una lettura breve ma densa di significato che consiglio di leggere a tutti, grandi e piccoli perché ognuno, per la sua età e la sua esperienza di vita può coglierne diversi aspetti.
È un libro con una narrazione scorrevole ma allo stesso pacata e rilassata che riesce a trasmettere un senso di pace, di armonia con la natura e un profondo senso di fiducia nell’uomo. Racconta la storia di un pastore che, rimasto solo nel suo villaggio tra le Alpi della Provenza, inizia a seminare ghiande con l’intento di far ricrescere una foresta di querce in un territorio ormai diventato quasi desertico. Il suo è un fare lento, pacato ma anche costante e perseverante; Elzéard Bouffier continua per decenni a selezionare semi buoni che andrà a piantare anche a molti chilometri dal suo villaggio. L’aspetto che più mi colpisce di questo personaggio, raccontato attraverso gli occhi del narratore, è la sua umiltà e la quieta tenacia nel portare avanti un’opera (a dir poco grandiosa) senza alcun tornaconto personale né tanto meno una ricerca di notorietà. Il suo unico intento è lasciare un mondo migliore di quello che ha trovato.
È un romanzo che, in poche pagine, è capace di riempirti il cuore di speranza e fiducia ed insegnare come le nostre azioni quotidiane, piccoli o grandi che siano, possono portare un cambiamento meraviglioso.
“Mi ricordavo l’aspetto di quelle terre nel 1913, il deserto… Il lavoro calmo e regolare, l’aria viva d’altura, la frugalità e soprattutto la serenità dell’anima avevano conferito a quel vecchio una salute quasi solenne. Era un atleta di Dio. Mi domandavo quanti altri ettari avrebbe coperto di alberi”
“Quando penso che un uomo solo, ridotto alle proprie semplici risorse fisiche e morali, è bastato a far uscire dal deserto quel paese di Canaan, trovo che, malgrado tutto, la condizione umana sia ammirevole. Ma, se metto in conto quanto c’è voluto di costanza nella grandezza d’animo e d’accanimento nella generosità per ottenere questo risultato, l’anima mi si riempie d’un enorme rispetto per quel vecchio contadino senza cultura che ha saputo portare a buon fine un’ opera degna di Dio”
Su you tube si trova anche il cortometraggio che riporta fedelmente la narrazione del libro accompagnata da un’illustrazione animata ma consiglio vivamente di guardarlo soltanto dopo aver letto il libro!
https://www.youtube.com/watch?v=pI0yOZQwVb8

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