LE DONNE INTELLIGENTI NON FANNO FIGLI

di Ida Vanacore
Per caso mi sono imbattuta in un articolo che richiamava uno studio pubblicato nel 2015 dall’Università dell’Arizona, secondo cui le donne che non hanno figli tendono ad avere una maggiore intelligenza. I ricercatori hanno condotto lo studio su un campione di centomila donne, con figli e senza, e tra queste hanno rilevato che l’80% di donne childfree possedeva un quoziente intellettivo più alto rispetto alla media. O meglio, che le donne con un quoziente intellettivo superiore alla media tendono a privilegiare la carriera, trascurando la prospettiva di avere dei figli.
Già nel 2012, Jessica Valenti, femminista americana, aveva pubblicato il libro “Why Have Kids?”, tradotto in Italia con “Le donne intelligenti non fanno figli”. In breve, secondo questa signora, le donne che non fanno figli sono più furbe, statisticamente più colte (laurea, master) e quindi più intelligenti.
Io non voglio fare alcuna polemica. Forse in tutto questo c’è un fondo di verità.
Premetto che, a mio parere, ci si scopre madri. Provo a spiegarmi.
Quando sono rimasta incinta della mia splendida bambina, una frase che mi veniva rivolta spesso era “ma davvero? tu?”, seconda solo a “sei troppo magra per essere incinta” (come mi ha detto la nostra cara Marta, inutile opporsi, durante la gravidanza si incontrano solo esperte in ostetricia e, una volta divenute mamme, puericultrici à gogo).
Comunque, non sono mai stata una bambina particolarmente accuditiva con i bambolotti e tantomeno da adulta desideravo prendere in braccio i bambini delle mie amiche divenute madri prima di me. Ricordo perfettamente l’imbarazzo nel giorno del battesimo del mio figlioccio, reggerlo mi sembrava una missione impossibile, lo guardavo e pensavo: e adesso? come si tiene?
Per buona parte della mia vita sono stata dunque disinteressata all’argomento maternità. Ignoravo tutto un mondo che da lì a breve mi avrebbe reso incredibilmente felice.
Ho desiderato di diventare mamma, senza sapere con esattezza a cosa sarei andata incontro. Ma tanto, nessuno lo sa finchè non accade.
Ho scoperto così un amore mai provato prima: immenso, puro, totalizzante. Ed è faticoso, a volte estenuante.
La mia libertà finisce dove iniziano i bisogni e le necessità di mia figlia. Facoltà che non concederei a nessun’altro.
Ho stravolto la mia vita, i miei orari, il lavoro e tutte le mie abitudini. Ma va bene così. Sono felice. Mi capita anche di guardare le famiglie numerose con insana adorazione.
Sommando la laurea, il percorso formativo e le scelte di vita, non saprei quantificare la mia intelligenza. E comunque sono certa di essermene giocata buona parte in quattro anni di sonno arretrato. Ma in tutta onestà me ne frego! E secondo me sta qui la chiave di tutto.
Solo dopo essere divenuta mamma ho riscoperto le emozioni di pancia, celate per un bel po’ e finalmente riemerse. Emozioni vitali di cui non riesco a fare a meno e da cui una donna adrenalinica come me è dipendente.
Un figlio dà, nel bene e nel male, emozioni ineguagliabili.
Studi e statistiche inutili a parte, penso che ridimensionare il ruolo della ragione in favore dell’emotività non possa che essere la propria liberazione, anzi, penso che rappresenti la salvezza per il genere umano.

Fondatrice ed ideatrice creativa di unamammaperamica