LA STORIA DEL RE FOLLE. LA SCELTA DI CONFORMARSI

LA STORIA DEL RE FOLLE. LA SCELTA DI CONFORMARSI

di Ida Vanacore

Un potente stregone, con l’intento di distruggere un regno, versò una pozione magica nel pozzo dove bevevano tutti i sudditi. Chiunque avesse toccato quell’acqua, sarebbe diventato matto.

Il mattino seguente l’intera popolazione andò al pozzo per bere. Tutti impazzirono, tranne il re, che possedeva un pozzo privato per sé e per la famiglia, al quale lo stregone non era riuscito ad arrivare. Preoccupato, il sovrano tentò di esercitare la propria autorità sulla popolazione, promulgando una serie di leggi per la sicurezza e la salute pubblica. I poliziotti e gli ispettori, che avevano bevuto l’acqua avvelenata, trovarono assurde le decisioni reali e decisero di non rispettarle.

Quando gli abitanti del regno appresero il testo del decreto, si convinsero che il sovrano fosse impazzito, e che pertanto ordinasse cose prive di senso. Urlando si recarono al castello chiedendo l’abdicazione. Disperato, il re si dichiarò pronto a lasciare il trono, ma la regina glielo impedì, suggerendogli: – Andiamo alla fonte, e beviamo quell’acqua. In tal modo saremo uguali a loro -. E così fecero: il re e la regina bevvero l’acqua della follia e presero immediatamente a dire cose prive di senso. Nel frattempo, i sudditi si pentirono: adesso che il re dimostrava tanta saggezza, perché non consentirgli di continuare a governare?

La calma regnò nuovamente nel paese, anche se i suoi abitanti si comportavano in maniera del tutto diversa dai loro vicini. E così il re poté governare sino alla fine dei suoi giorni. (Paolo Coelho)

Leggendo questa storia ho pensato a quante volte capita di bere acqua avvelenata pur di non essere giudicati, accontentando altri e conformandosi ad altri.

Io per carattere difficilmente tendo ad omologarmi, o almeno così credevo! Una persona a me davvero cara mi ha fatto riflettere sul fatto che, chissà per quale motivo, ad un certo punto della mia vita sono salita su un treno che mi è stato messo a disposizione, me lo sono fatta piacere e l’ho ricoperto con tessuti meravigliosi, ma non è bastato, perché quel treno non era ciò che desideravo ed io da qual treno volevo scendere. Mi sono conformata anche io, ho fatto ciò che credevo altri si aspettassero da me e mi sono incasinata la vita.

Molti hanno sogni ed ambizioni inespresse, rinchiusi in un cassetto, dove spesso finiscono per spegnersi silenziosamente. La scelta più comune è quella fatta proprio dal re e dalla regina di bere dalla sorgente avvelenata, perché è ciò che desiderano i più e perché è la scelta facile, ma è anche quella che fa ammalare e porta alla follia.

L’acqua avvelenata è quella che ti fa credere che i sogni non sono altro che puerilità e che da bravi e responsabili adulti inseriti nella società dobbiamo fare esattamente quello che ci hanno insegnato.

La scelta ovviamente è nostra: possiamo arrenderci alle pressioni sociali e bere alla fonte avvelenata, oppure rifiutarci di farlo. Se decidiamo di inseguire i nostri desideri non avremo nessuna garanzia di successo e molto probabilmente saremo considerati da molti dei folli, ma dei folli liberi e probabilmente felici.

Ida Vanacore

Fondatrice ed ideatrice creativa di unamammaperamica 

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