Giocando si impara

In questi giorni regna parecchia confusione. Non entro nel merito dell’argomento, ma mi siedo a scrivere da mamma. Tutto sommato fortunata poichè, lavorando come educatrice per le scuole e in attività ludiche, posso stare io a casa coi miei bimbi senza dover quantomeno impazzire alla ricerca di una soluzione organizzativa.
In queste settimane abbiamo dedicato moltissimo tempo all’attività preferita di tutti i bambini: giocare! Come tante altre mamme mi sono però chiesta come comportarmi in merito al discorso istruzione. Mattia ha 7 anni e frequenta la prima elementare. Io non sono un’insegnante e non mi arrischierei in ogni caso a metter voce nel programma didattico inciampando certamente in metodi e tematiche sbagliate.
Vi dirò però che, come sempre, attraverso l’esperienza ho avuto un’illuminazione!! Il gioco è di per sè fonte e campo di istruzione per eccellenza. Condivido con voi alcuni esempi di cose fatte di recente nella speranza vi possano tornare utili e possano ispirare le vostre prossime giornate (se siete fortunati come me) o almeno quelle dei vostri bimbi e di chi trascorre il tempo con loro.
Giochi di società
Ce ne sono ormai in grandi quantità. Partiamo dai grandi classici: le carte di “Uno”. Il gioco chiede al bambino di riconoscere i numeri, riconoscere i colori, fare piccole addizioni (le carte +2 e +4), trovare strategie. Si possono poi proporre alcune varianti. Ad esempio si può aggiungere la regola che, se a terra abbiamo la carta numero 8 rossa, si possono buttare due carte dello stesso colore la cui somma fa 8. A chi è più matematico di me…via libera con la fantasia!
Un altro gioco che consiglio è“Le mille e una storia” dell’Erickson. Il gioco dispone di carte, due mappe e un sacchetto numerato più un poster da gioco. Presenta dunque differenti possibilità di gioco, tutte modificabili a loro volta dalla vostra creatività. Credo sia un ottimo gioco poichè dà la possibilità al bambino di imparare ad esprimersi verbalmente, raccontando storie che nascono e proseguono grazie a differenti input.
Giochi creativi
Una mattina Mattia ha chiesto di utilizzare gli acquerelli. Pitturando ha creato 7 piccole cartoline che seguivano una storia da lui immaginata. Da lì ho pensato di proporgli di scriverla ma, per rendere la cosa più interessante, gli ho proposto di utilizzare il computer! Bingo! Era entusiasta. Abbiamo così scritto un mini paragrafo per ciascuna immagine e, per coinvolgere anche Tommaso (5 anni), gli ho dato il compito di inserire cornicette ad ogni fine pagina. Ovviamente abbiamo stampato e rilegato tutto e ora è il libro più richiesto nelle migliori librerie!

Il gioco dell’impiccato. Ormai alcune parole sono ben chiare, vale la pena giocarci un po’. Tommaso affina la sua capacità di problem solving trovando il suo modo di partecipare a tutto pur non avendo ancora acquisito alcune capacità (non sa leggere e scrivere ovviamente) e si occupa del disegno dell’impiccato. Per questo motivo il disegno è molto preciso (testa con tanto di occhi, orecchie, naso e bocca. Braccia ma anche mani con le 5 dita ecc ecc.)
Gioco simbolico
Molti probabilmente penseranno che si tratta di un gioco “da piccoli”. Beh, finchè crea anche solo un minimo interesse: fatelo! Un giorno abbiamo costruito la nostra biblioteca ideale. Ognuno di noi aveva la possibilità di scegliere dei libri da mettere a disposizione e una o due componenti d’arredo. In veranda ho creato sufficiente spazio per accogliere tutte le idee che sarebbero arrivate e devo dire che è tutto lì fisso da ormai 3 giorni. Questo ovviamente ha comportato e favorito momenti di lettura e di ascolto, ma anche di scrittura. A turno Mattia e Tommaso fanno i bibliotecari che segnano sul registro i libri che vengono presi in prestito e il nominativo di chi li prende. Sara (2 anni) invece è l’addetta al buffet della nostra biblioteca.
Insomma, queste sono solo alcune idee di come trascorrere un tempo di riposo “forzato” che non si pieghi nè alla noia, nè tanto meno al riempimento totale.
Buon divertimento a tutti!

Educatrice e mamma