ELOGIO ALLA NOIA

Ricordi quando eri piccolo e trascorrevi un sacco di tempo a fare niente? A guardare gli uccellini volteggiare da un albero all’altro, oppure a osservare tram, bus e auto passare sotto casa come piccole formiche laboriose, oppure ancora a volgerti verso un oggetto e a rimanere incantato per un po’ di tempo. Quanto era rilassante, vero?
Quando si osserva o quando ci si incanta, il cervello va per la sua strada, costruisce connessioni tra ciò che sappiamo e ciò che osserviamo anche senza rendercene pienamente conto (infatti la pubblicità usa questi meccanismi inconsci per riuscire a farci acquistare senza pensarci ciò che vuole venderci).
I momenti di pausa, di intervallo, di relax a scuola servono proprio a questo, a lasciar liberi i piccoli di fare qualcosa oppure di astenersi dal fare. In entrambi i casi la scelta è loro, ed è una scelta libera dalla volontà degli adulti. Non sto dicendo, si badi, di permetter loro di fare ciò che vogliono anche di malmenare un loro compagno (gli adulti sono comunque chiamati alla funzione di controllo!). Sostengo che per una sana crescita è utile lasciare i piccoli liberi nel gioco e nel pensiero per un tempo stabilito, determinato, non troppo corto, non troppo lungo.
Prevedi pure la scansione delle attività in due o tre giorni della settimana (nuoto, danza, calcio, ecc.). Allo stesso modo, ricorda di lasciar loro del tempo (mezz’ora o un’oretta), per se stessi e con se stessi durante il giorno, astenendoti dal suggerirgli questo o quel gioco, questa o quell’attività.
Quando poi dovessero lamentarsi con la tipica frase “Mamma, mi annoio!“, puoi aiutarli con i tuoi suggerimenti o con la tua compagnia.
La cosiddetta “noia”, quando non procura dispiacere, quando non è intrisa di solitudine o di disinteresse, è un elemento importante nella crescita dei bambini. Non è una vera e propria noia, ma un modo in cui il cervello si rilassa e procede all’integrazione delle nuove conoscenze con quelle già possedute. Un po’ come fai tu quando rifletti: ti fermi e pensi a diverse cose da mettere in connessione. I bambini (ma anche noi adulti in determinate condizioni) lo fanno automaticamente.
Lascia che tuo figlio si fermi, dunque e, talvolta, fermati anche tu.

Psicologa, psicoterapeuta, specializzata in problematiche familiari nel rapporto tra genitori e figli.