Cronache di una maestra: lavorare e “lavorettare” a scuola

Capitolo secondo. Argomento spinoso. Per la sottoscritta si intende.
ATTIVITA’GRAFICO PITTORICHE
Avete presente quei simpatici raccoglitori pieni di schede, disegni, esperienze fatte dai bambini…dai colori più disparati…con le tecniche più disparate…
Ebbene, potessero raccontare del sudore che le accompagna meriterebbero una cornice in oro all’interno di teche di cristallo.
Innanzitutto tali schede vanno ideate (ed io francamente già qui mi perdo). Dopodichè vanno stampate. E io che già ero persa nella precedente fase qui annaspo…ho ancora l’incubo della fotocopiatrice che mi guarda con la domanda lampeggiante VASSOIO 1 o VASSOIO 2 ed io che mi domando che genere di vassoio stia citando…perché un vassoio…in una fotocopiatrice…ma cosa vuoi da me?????
Fatte (da altri) le fotocopie vanno, o meglio, nel mio caso, andrebbero nominate…io di solito mi ritrovo con 3 schede di Nicole, 1 e mezza di Arianna e 4 di Andrea…ma perché?
Vanno poi completate. Qui ci si divide in 2 categorie: ci sono le maestre che osannano la realtà e quelle che osannano la fantasia. Le prime si siedono e con santa pazienza osservano il procedimento e l’esecuzione del singolo bambino che, ordinatamente e in maniera composta, completa le varie parti della scheda con precisione e senso logico.
Le seconde lanciano l’input a chi si è seduto per primo al tavolo, aprono la custodia degli acquerelli e….alè! Il grembiule diventa parte integrante del lavoro, il tavolo si autopulisce e le ciabatte sguazzano meravigliosamente qua e là.
I lavori vanno appesi. Anche qui, le maestre più accorte ripongono il lavoro in apposite cristal che tutelano foglio e capelli da eventuali sgocciolii…la seconda tipologia di maestre trascina dietro di sé nubi glitterate che deposita più o meno armoniosamente per le stanze che abita…

Quando si tratta di esperienze…sì, in effetti siamo già abbastanza stanchi, ne parliamo un’altra volta!

Educatrice e mamma