Cosa faccio con degli avanzi di polenta?

Come ho scritto anche in altri articoli, ho sempre avuto una grande attenzione per l’evitare gli sprechi in cucina; nello scorso articolo vi ho proposto delle formine di polenta dalla quale rimanevano i ritagli e così ecco un articolo in cui vi descrivo una delle tante ricette per il recupero della polenta avanzata: gli gnocchi di polenta.
Io avevo avanzato poco più di 500 g di polenta già fatta (tra i ritagli delle formine e un avanzo nella terrina). L’ho messa in una ciotola e impastata con le mani per renderla nuovamente morbida e impastabile, ho quindi aggiunto 2 tuorli, 3-4 cucchiai di parmigiano grattugiato, un po’ di noce moscata e 200 g di farina 00 (purtroppo in dispensa avevo soltanto più quella in questi giorni di spesa ridotta al minimo, altrimenti vi consiglio di usare una farina tipo 1 o della semola). La farina conviene aggiungerla poco per volta perché in base al tipo di polenta che avrete usato, a quanto è umida e anche all’umidità dell’ambiente l’impasto ne prenderà in quantità che possono variare anche molto.

Una volta ottenuto un impasto abbastanza omogeneo e facile da maneggiare (non si deve appiccicare alle mani né al piano da lavoro e non si deve sgretolare) ho formato 3 panetti di dimensioni simili e iniziato a fare i classici “salamotti” per fare gli gnocchi; dovranno essere circa del diametro di un pollice. Ho usato altri 50 g di farina per spolverare in modo continuativo il piano da lavoro. Con un coppa pasta (ma va benissimo anche un coltello) ho tagliato il salamotto a tocchetti di circa 1 cm e li ho messi su una placca da forno con uno strofinaccio e della farina.


I vostri gnocchi sono pronti per essere cucinati e conditi a piacimento. Potete anche fare la classica fossetta con un dito ma considerate che la lavorabilità di questo impasto è un po’ diverso dai classici gnocchi di patate.
Li ho fatti quindi cuocere in acqua bollente salata circa 3-4 minuti (sono pronti quando iniziano a venire a galla) e poi li ho conditi direttamente in un pirofila con della besciamella che ho preparato così: 4 cucchiai di olio extravergine di oliva, 2 cucchiai di farina di grano, 500 ml di latte di soia non dolcificato, sale e noce moscata e, per finire ho sciolto all’interno circa 30 g di toma di pecora (va benissimo qualunque formaggio stagionato vi piaccia!).
Anche se è un piatto un po’ più elaborato potete considerarlo come piatto unico da abbinare con una porzione di verdura cruda o cotta. Perché si sappia in giro..anche alle dietiste piace mangiare cose buone e saporite, mica mangiamo solo verdure a vapore e semini! La regola è la moderazione!
Buon appetito!

Una dietista in movimento