ATTACCO DI PANICO, PIU’ COMUNE DI QUEL CHE SI PENSA

Un disturbo frequente e ormai comune del nuovo millennio è l’attacco di panico, ovvero un episodio violento di improvvisa paura, associata all’ansia, già ben radicata e presente nel soggetto. Circa dieci milioni di italiani ne soffrirebbero. Un evento isolato per molti. Come riconoscerlo? All’inizio è tutt’altro che facile, poi però ci si prende confidenza. Spesso si manifesta con palpitazioni, tremori, vertigini, mancata circolazione agli arti superiori ed inferiori, sensazione di soffocamento, unita alla paura di morire. Clinicamente, durante un attacco di panico, il corpo viene sollecitato improvvisamente a rilasciare adrenalina, provocando i sintomi appena descritti.
Il primo consiglio che mi sento di dare ovviamente è quello di farsi aiutare da uno psicologo. Abbiamo la fortuna nel nuovo millennio che questo non sia un tabù ed i benefici sono ben conosciuti.
A me è capitato una quindicina di anni fa. Ai tempi non chiesi aiuto e cercai come sempre di cavarmela da sola. Dirvi attualmente che non mi ricapiterà più è a dir poco impossibile. Scrivo appositamente io questo articolo, cosciente che un approccio psicologico sarebbe troppo complesso da ridurre in poche parole, e che l’esperienza altrui può essere comunque di aiuto a qualcuno.
Quando l’ansia colpisce, sapere come fare per provare a placarla, può fare davvero la differenza. Intanto, prendere consapevolezza che l’attacco finirà è già molto: per quanto paralizzante possa essere, è necessario mantenere la calma e respirare. Più si cerca una via di fuga, un aiuto o una soluzione, più lo si incrementa. E’ invece necessario farlo passare. Immaginate una nuvola in un bel cielo estivo, che passa, copre il sole e voi attendete che se ne vada. Anche focalizzare questa immagine può aiutare. Quanto più accettate quello che vi sta capitando, tanto meno influenza l’ansia avrà su di voi.
E cosa fare quando prevedete che una determinata situazione vi procurerà ansia? Non pensateci di continuo. Datelo per scontato, quando il pensiero vi bussa voi rispondete, tanto mi verrà, punto! Se pensate mi verrà o non mi verrà lo ingigantirete. Quasi sicuramente questo atteggiamento non ve lo farà venire e se dovesse arrivare gli avrete tolto forza.
Perché il punto sta proprio qui, togliere forza all’attacco di panico. Ripetere un mantra come “è tutto frutto della mia mente” può aiutare. Non siete in reale pericolo, state creando tutto da soli.
Ed infine, nei momenti di calma, iniziate a vedere gli attacchi di panico come amici e non come nemici. Sono segnali del corpo. Vi state salvando. E’ un modo per dire fermati, così non va e se non ti fermi potrebbe finire ben peggio. Iniziate a riflettere su cosa nella vostra vita non stia funzionando come desiderate. L’ansia se capita ed incanalata è una grande risorsa, un vero plus.
Non vi curate di chi vi circonda e ricordate che starete di nuovo bene!
Vi saluto con un’intervista meravigliosa fatta a Carlo Verdone:

Fondatrice ed ideatrice creativa di unamammaperamica