AMICI A QUATTRO ZAMPE E BAMBINI: CRESCERE INSIEME FA BENE, MA ATTENZIONE ALLE RESPONSABILITÀ

AMICI A QUATTRO ZAMPE E BAMBINI: CRESCERE INSIEME FA BENE, MA ATTENZIONE ALLE RESPONSABILITÀ

di Ida Vanacore e Miriam Borra

Ormai sull’argomento se ne sono lette di ogni e sul fatto che inserire in famiglia un animale domestico faccia bene a tutti non ci sono più dubbi.

La mia poi è un’opinione di parte, non ricordo un momento di vita senza. Anche la mia bambina ha avuto la stessa fortuna e fino a poco tempo fa, infatti, la maggior parte dei giochi all’aperto erano in compagnia del nostro cagnone Ios.

L’amico a quattro zampe in particolare può diventare un alleato importante per stimolare il bambino a superare, per esempio, molte difficoltà emotive. Tutto ciò dipende però da un corretto e sano sviluppo del rapporto tra animale e bambino, cosa per cui l’intervento degli adulti è fondamentale.

Approfitto della collaborazione di Miriam Borra, presidente di UAM, Umanimalmente, associazione di pet therapy, per farle alcune domande.

Premettendo che il mio più caro amico a quattro zampe era un molosso meticcio di 32 chilogrammi, la cui delicatezza, pazienza ed amore dimostrati alla mia bambina fin dalla nascita mi hanno lasciata di stucco; capisco comunque che è necessario riflettere sulle inclinazioni di alcune specie. Quindi, come scegliere un animale domestico?

“Scegliere di condividere la propria vita con un animale domestico è un arricchimento incredibile sia per gli adulti che per i bambini: sia dal punto di vista fisico che psichico. Esistono infatti numerose evidenze scientifiche che documentano gli importanti effetti benefici sul sistema immunitario di persone che vivono a stretto contatto con gli animali. Dall’altra parte non sempre questa convivenza funziona e migliora la vita di persone e animali. La scelta pertanto della specie adatta al proprio stile di vita è fondamentale! Oltre a questo, all’interno della specie è altrettanto determinante la scelta della razza ed infine del soggetto. Un consiglio che posso dare ad una famiglia che intende adottare un animale è avvalersi della preziosa consulenza di un esperto in comportamento animale, per poter scegliere in maniera consapevole quello più adatto. Esistono veterinari specializzati in comportamento animale, magari anche preparati per gli interventi assistiti con gli animali (pet therapy) ai quali potersi affidare, il cui elenco è disponibile su questa piattaforma nazionale: www.digitalpet.it”.

E se si sceglie di adottare, da dove partire?

“Direi sempre dalla conoscenza profonda dell’animale attraverso un percorso svolto con esperti di comportamento animale, magari anche insieme ai bambini! UAM-Umanimalmente, l’associazione di cui sono presidente, ad esempio, realizza da anni un progetto per i bambini chiamato “Piccoli cinofili crescono”, proprio per creare le basi per costruire una corretta e positiva relazione con i cani, prima che questi entrino nelle loro case e quindi a far parte delle loro vite. Rispetto all’adozione, esistono davvero molte possibilità: dagli allevamenti ai canili alle più svariate possibilità che ci arrivano persino anche tramite il web. Il mio consiglio è di far molta attenzione alla provenienza dell’animale. Spesso, soprattutto i cuccioli di razza, arrivano nei negozi di animali dall’est, venendo tolti precocemente alle cure dalla madre, con ripercussioni importanti sulla loro salute. I canili invece sono molto attenti a svolgere valutazioni e consulenze pre-affido, come spesso gli allevatori più seri. Consiglierei pertanto una di queste due soluzioni, nonostante il negozio abbia spesso un grande potere attrattivo.”

Una volta entrato nella nostra famiglia, come responsabilizzare i bambini?

“Aiutare i bambini a comprendere l’importanza del rispetto dell’altro diverso da sé è fondamentale. Si parte pertanto con l’aiutarli nella lettura dei comportamenti dell’animale, quindi dalla lettura dei segnali che manda e dal rispondere correttamente a questi. Il bambino impara anche a gestire piccoli momenti di frustrazione quando l’animale magari si allontana comunicando la non disponibilità al contatto. Questi No dati dagli animali sono importanti come quelli dei genitori ed è fondamentale che gli adulti aiutino i bambini a gestirli e tollerarli, rispettando l’animale.”

Non mi è mai capitato di lasciare soli il mio cane e la mia bambina. In parte perché sono sicuramente una mamma apprensiva e poi perché penso che bambini e cani siano imprevedibili. Sinceramente non ho mai pensato a morsi o aggressioni, ma solo ad eventuali cadute o scontri. Del resto tra i due c’era una bella differenza di stazza! Dunque, è necessaria una supervisione costante degli adulti?

“Assolutamente sì! E’fondamentale fino al momento in cui il bambino non è in grado di comprendere che l’animale non è un giocattolo, bensì un essere vivente, con i suoi bisogni, emozioni e aspettative sul mondo proprio come i nostri. La presenza dell’adulto facilita la responsabilizzazione del bambino: dare la pappa, spazzolare, portare l’animale a passeggio e giocare tutti insieme è estremamente appagante ed istruttivo. E’ possibile così far sperimentare ai piccoli l’alternanza dei turni di gioco, il rispetto delle regole, la coerenza e la prevedibilità nell’interazione simbolica del gioco. Inoltre prendersi cura dell’altro facilita il prendersi cura di sé: i bambini vengono stimolati nell’autonomia e si sentono responsabilizzati e riconosciuti nei loro traguardi. Insomma un toccasana per il senso di autoefficacia e per l’autostima!”

C’è modo di capire il linguaggio dei nostri animali domestici? E’ possibile spiegare ai nostri bambini quando il nostro amico ha voglia di giocare e quando invece marca male?

“Esistono dei segnali che gli animali usano per interrompere delle situazioni altamente stressanti per loro. I cani ad esempio spesso si grattano, sbadigliano, si leccano le labbra, si scrollano, si orientano lateralmente e molto altro ancora. Banalmente quando li vediamo allontanarsi quello è già un indicatore! In questi momenti è fondamentale che l’adulto aiuti il bambino a capire che deve interrompere l’interazione con l’animale. Si tratta proprio di quei NO di cui parlavo prima”.

Per concludere, vi segnalo e ricordo il bellissimo progetto “Piccoli cinofili crescono” di UAM. Incontri settimanali dedicati ai bambini con giochi ed attività in compagnia dei simpatici professionisti a quattro zampe ed operatori di Pet Therapy.

Miriam Borra

Psicologa e Psicoterapeuta, esperta di interventi assistiti con gli animali

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *